Alla ricerca del mix di semi ideale - I semi preferiti

Scritto nel 2011 a cura di Davide (allevamento La Terrazza)

Premessa

                Alla ricerca del mix ideale di semi da fornire ai nostri Forpus, abbiamo pensato che gli elementi da tener in considerazione fossero:

ü  Corretto apporto nutrizionale, ossia fornire un mix di sementi con un adeguata composizione in termini di proteine, carboidrati, grassi, vitamine, fibre, etc.

ü  Appetibilità, ossia verificare quali semi siano graditi ai Forpus, un seme anche ottimo dal punto di vista nutrizionale può risultare totalmente sgradito per cui la somministrazione porterebbe solo ad uno spreco.

ü   Economicità, ossia evitare sprechi sul piano economico, a parità di apporto nutrizionale e di consumo scegliere il seme che costa meno.

 

In questa ricerca siamo partito dal secondo dei punti sopra menzionati, ossia su un analisi di appetibilità.

 

Il metodo

                L’analisi per capire i gusti dei Forpus, è consistita nel fornire ai Forpus del mio allevamento (oltre 30 esemplari in tutto il periodo dell’analisi) accanto al consueto Mix di semi fornito normalmente (composto da Scagliola – Panico – Avena decorticata – Miglio Rosso – Miglio Colorado – Kardo  - Niger – Canapa – Grano Saraceno – Lino), una selezione di cinque tipi differenti di semi ogni settimana. I semi sono stati posti in ogni gabbia/voliera all’interno di singole mangiatoie per poterne verificare l’effettivo consumo. Ad inizio settimana veniva messo a disposizione con il solo mix  un quantitativo di semi superiore al fabbisogno settimanale in modo tale che i Forpus potessero scartare interamente i semi singoli e nutrirsi senza soffrire la fame, in sostanza i semi oggetto di indagine dovevano essere mangiati per il loro gusto e non per fame.

                A fine settimana veniva verificato il consumo di ogni seme singolo dei 5 forniti  in ogni gabbia/voliera e veniva assegnato un punteggio al consumo stimato. Il consumo veniva stimato sulla base dei semi interi rimasti nelle vaschette e/o buttati sul fondo della gabbia/voliera.

                I punteggi attribuito sono:

0 – Per rimanenza di semi non mangiati sul totale fornito superiore al 66%

1 - Per rimanenza di semi non mangiati sul totale fornito compreso tra il 66% e il 33%

2 - Per rimanenza di semi non mangiati sul totale fornito inferiore al 33%

                Nell’attribuzione del punteggio non ho pesato  con una bilanciai semi forniti inizialmente e quelli residui a fine settimana (per l’oggettiva complessità di recuperare i semi scartati in fondo gabbia), per cui si tratta di una valutazione fatta “ad occhio” basata sul livello di semi residui  nella vaschetta e nel fondo della gabbia, in sintesi si tratta di una valutazione che ha un grado di soggettività, anche se francamente ho la convinzione che si tratti di una valutazione soggetta ad una bassa possibilità di errore  e per cui attendibile.

L’indagine è stata effettuata tra gennaio e marzo 2014 ed è durata 11 settimane consecutive, sono stati esaminati  53 semi diversi e 2 bacche. Tra i 53 semi ci sono diverse varietà della stesso seme, ad esempio per quanto riguarda il miglio sono state sperimentate ben 5 varietà (Giallo, Rosso, Giapponese, Verde, Bianco).

Raccolti tutti i dati è stata compilata una tabella che riporta per ogni “tester” il consumo di ogni seme esaminato.

Per “tester” si intendono gli esemplari che al momento del test di un determinato semente erano presenti in una certa gabbia/voliera, si noterà la presenza di diversi n/a (a significare dato non disponibile), questo perché nel periodo oggetto dell’indagine ci sono state variazione numeriche degli esemplari, diversi spostamenti di uccelli e non sempre a tutti gli uccelli in allevamento sono stati forniti i 5 semi oggetto del test.  I tester risultano nel complesso 21, solo in quattro  casi uno stesso tester ha provato tutti i 55 semi , si tratta di due coppie di Coelestis, una di Passerinus e una di Conspicillatus.

E’ stata fatta poi una media per tester e soprattutto per seme dei punti, i semi sono stati poi ordinati in modo decrescente per punteggio, dai più appetibili ai meno appetibili, i risultati sono riportati nella tabella seguente.

 

 

Conclusioni

Il consumo medio dei 55 semi somministrati è risultato basso, con un valore di 0,78, ossia il consumo medio dei semi oggetto dell’indagine è stato inferiore al 50%. Il mix di semi che normalmente fornisco ai miei Forpus è risultato più appetibile della media dei 55 semi forniti, questo conferma la buona scelta del mix di semi.

I maggiori consumi si sono registrati nelle voliere dove i Forpus erano più numerosi (vedi medie evidenziate in giallo fosforescente in orizzontale), credo sia un risultato legato alla competitività di questi uccelli e all’effetto imitazione, spesso bastava che un uccello provasse il seme che presto veniva imitato dagli altri.

Spicca tra i semi preferiti il girasole ed in particolare il girasole micro che è stato divorato da tutti tester (vedi medie evidenziate in rosa e in senape poste in verticale), man mano che la taglia del girasole cresce aumentano gli sprechi a causa della difficoltà dei Forpus ( hanno  becco e zampe abbastanza piccoli rispetto ad altri psittacidi) a manipolarli e mangiarli. Nel caso dei semi di girasole di grossa taglia sul fondo della gabbia venivano spesso trovati una moltitudine di semi interi o solo parzialmente sgusciati. Divorata anche la Canapa che risulta una leccornia particolarmente gradita. Risultano molto graditi anche la chia e il niger. Sin qui per me nessuna sorpresa, si tratta di semi grassi cui appetibilità è abbastanza nota.

Mi ha sorpreso invece di più constatare che erba mazzolina, lattuga e gramigna risultano ai primi posti in termini di gradimento. Così come non pensavo che il finocchio fosse seme abbastanza gradito, mentre il buon risultato della cicoria era atteso avendola testata diverse volte in passato.

Per quanto riguarda i semi ricchi di carboidrati che sono quelli che poi normalmente sono alla base di quasi tutti i mix di semi in commercio e dell’alimentazione degli uccelli in cattività, quali i miglio nelle sue diverse varietà e la scagliola, ho avuto la conferma che la scagliola è più gradita del miglio e che il miglio è poco gradito.  Si rileva che non è affatto indifferente la varietà del miglio fornita, i Forpus hanno mostrato di gradire molto alcune varietà e mi riferisco al miglio giapponese e molto poco altre (miglio rosso).  Il miglio giapponese per me è stata una scoperta essendo un seme che mai prima avevo fornito ai miei Forpus. Una conferma invece è stata il panico ero convinto che fosse molto più gradito del suo simile miglio ed infatti questo dimostrano i punteggi.  Buono anche il consumo del risone vestito, sicuramente data anche il suo basso costo un seme da considerare per la costruzione di un mix ideale.

Di alcuni semi ho rilevato un consumo prossimo allo 0 e mi riferisco in particolare al ravanello alla rapa alla camelina sativa e al ravizzone. Il lino ha fatto registrare consumi particolarmente bassi (specie quello oro) ed inferiori alle mie aspettative.

Data la media del consumo dei semi oggetto di indagine 0,78, ho evidenziato in rosa il valore di quei semi sopra tale soglia e in giallo quella degli altri, questo nel tentativo di mettere uno spartiacque tra semi preferiti e semi meno graditi.

Da questa indagine però non è ancora possibile farsi un idea sul mix ottimale da fornire ai Forpus, per esempio alcuni dei semi che risultano tra i più apprezzati sono molto grassi e vanno forniti con estrema parsimonia. Altri semi molto graditi invece risultano costosi e di difficile reperimento per cui probabilmente non adatti a fungere quale base di una dieta.